Gli ecosistemi di alta quota sono realtà del tutto particolari e ricche di grande fascino. Le condizioni climatiche e geografiche estreme a cui sono soggetti, ne hanno consentito l’evoluzione e lo stabilirsi di ecosistemi del tutto caratteristici e peculiari, popolati da organismi che in molti casi si distinguono per rarità, forte selettività ambientale e corologia circoscritta. Proprio questa spiccata sensibilità ai cambiamenti ambientali e climatici li rende di grande interesse ai fini del monitoraggio degli effetti dei cambiamenti climatici a livello globale ma anche molto vulnerabili. Tant’è che, sebbene si trovino in luoghi topograficamente remoti, lontani dal territorio urbanizzato ed industrializzato delle pianure, essi non sono preservati dagli effetti dell’antropizzazione, ma anzi le attività umane ne minacciano da tempo la sopravvivenza con diverse forme di impatto diretto ed indiretto. È sempre crescente, per esempio, l’interesse rivestito dagli ecosistemi acquatici di alta quota per la produzione di energia idroelettrica, di acqua potabile o di neve artificiale per gli impianti sciistici; un utilizzo non privo di conseguenze ambientali che, stante la necessità di utilizzo della risorsa idrica, devono essere il più possibile arginate e mitigate con opportune misure, mirate alla conservazione a lungo termine degli ecosistemi e delle risorse naturali.